Quante volte le persone influenzano le nostre quotidiane decisioni?
Chiediamo consiglio su quale film guardare una sera, in quale ristorante uscire a cena o addirittura quale marca sul mercato è migliore per un prodotto che intendiamo acquistare.
Capita quindi di dare un’occhiata online per chiedere un parere prima di svolgere un’azione, per essere sicuri di fare, o acquistare, la cosa giusta per noi. E’ così che ci si imbatte molto spesso in Blogger o Youtuber di settori diversi, che raccontano una loro esperienza, recensiscono prodotti, consigliano e fanno content marketing sul proprio argomento di forza.
Va a finire che a forza di sentire che quella cosa che avevamo intenzione di comprare, è positiva per il maggior numero di persone e, perché no, siamo arrivati al punto di comprarla anche noi.
Siamo quindi influenzati o siamo semplicemente alla ricerca di un consiglio da qualcuno che pare ne sappia più di noi?
Oggi è diventato un gesto normale affidarsi al proprio Blogger o Youtuber preferito, ci fidiamo di loro nonostante non li abbiamo nemmeno mai incontrati, diventando i nostri influencer personali.
Se come consumatore ci affidiamo a loro per sapere cosa è meglio fare o acquistare, invece, come Azienda, come è giusto comportarsi con queste nuove figure? Possono esserci di aiuto per far crescere la nostra visibilità?possono essere uno strumento valido per aumentare il fatturato?
Secondo Jay Baer, autore dell’articolo “The Shocking ROI of Influencer Marketing”, sembra che il consumatore di oggi sia più predisposto ad ascoltare le raccomandazioni di altre persone piuttosto che essere attirato da tutta quella pubblicità online che circola su tutti i siti web, pieni zeppi di banner.
Come il mercato è saturo di prodotti di ogni genere, in realtà anche il web è pieno di aspiranti blogger che tentano in ogni modo di spacciarsi per influencer, solo perché hanno più follower di qualcun’altro.
E’ quindi necessario stabilire delle regole, per capire da Azienda dove trovare un nostro influencer:
• L’abitat naturale di ogni Influencer sono i Social, non possono non tenere i loro profili sempre aggiornati. Chi fa parte del mondo della moda userà maggiormente Pinterest o Instagram, mentre chi si differenzia per la creazione di contenuti o filosofie di pensiero sarà più attivo su Twitter e Facebook. Come orientarsi? Basta seguire gli #hashtag del proprio settore ed individuare chi è più influente tra quelli che lo utilizzano, facendo caso a quanto le persone che lo seguono sono attive sulle loro pagine.
• Altro modo per cercare un influencer è attraverso le statistiche SEO. Aggiornare frequentemente un sito è un segnale positivo per chi si definisce influencer … perché chi ha sempre qualcosa da dire è più possibile che sia ascoltato, no?
• Altro concetto fondamentale è: che tipo di personalità potrebbe servirmi per raccontare al meglio il mio prodotto o servizio? Si perché ogni influencer in realtà ha la sua caratteristica di spicco, data dal modo in cui comunica o attira, data da una competenza maggiormente spiccata in quel campo di cui racconta, o semplicemente il fatto che tutti lo conoscano perché ha raggiunto una notevole popolarità.
In tutto questo bisogna però tenere di conto che la popolarità è diversa dalla competenza e la visibilità è diversa dal saper fare. Sta quindi all’Azienda mettere le proprie regole su come scegliere una di queste figure di riferimento online, perché alla fine sono coloro che rappresentano la nostra azienda, la nostra immagine, la nostra identità.
Se pensiamo che tutto ciò possa migliorare la nostra Brand Awareness, probabilmente siamo in errore, dal momento che il potere di questa operazione di visibilità è puramente momentaneo.
Per avere dei risultati continuativi il segreto è definire una buona strategia di marketing digitale che comprende una costante attività di content marketing (contenuti di interesse), campagne mirate ed operazioni di remarketing.